La casa alpina Gino Pistoni di Gressoney, nei primi giorni di marzo, ha accolto poco meno di 100 persone per un lungo week-end comunitario.

Il gruppo era particolarmente eterogeneo, dai neonati con meno di un anno di vita fino alle coppie più mature con 20 anni di matrimonio alle spalle. A riempire questi estremi erano presenti moltissimi bambini, ragazzi, adolescenti, coppie di fidanzati prossimi al matrimonio cristiano e sposi novelli.

L’idea di questo ritrovo in una famiglia allargata è stata del Responsabile della Pastorale giovanile e familiare Don Davide Rossetto. Gli obiettivi erano di trascorrere un intero week-end in modo fraterno, ascoltandosi, mangiando assieme, scambiandosi esperienze di vita in modo da fornire un esempio semplice ma sano, di concreta vita familiare, giovanile e sociale.
Un gruppo di famiglie “senior” e di neo sposi, ha collaborato per effettuare, durante questo campo, il corso di preparazione al matrimonio per le sei coppie di prossimi sposi presenti.
Parallelamente ai momenti di formazione e condivisione, il resto del gruppo ha potuto liberamente trascorrere del tempo libero in fraternità e amicizia, organizzando giochi sulla neve, passeggiate, attività per i più piccoli o più semplicemente stando seduti attorno a un tavolo a chiacchierare o giocare a carte.
Il campo ha avuto inizio con la cena del venerdì sera 1 marzo e tutto lo staff della casa alpina si è dimostrato come sempre, molto accogliente e disponibile.
Grazie allo spirito di gruppo e ai modi informali che contraddistinguono tutti i campi alla GP, si è subito creato un forte legame tra i tutti presenti anche se appena conosciuti. È bello notare come grazie a questo clima familiare, si riesca a socializzare e stare davvero assieme agli altri senza alcuna difficoltà o pregiudizio.
È altresì incredibile come i ragazzi, dai più piccoli fino agli animatori più grandi, si trovino a loro agio e facciano gruppo distaccandosi immediatamente dai propri genitori per stare a tavola assieme ai loro amici, per chiacchierare, scherzare, ridere. Da sottolineare che tutto ciò ha avuto luogo senza l’utilizzo di alcun cellulare o tablet, cosa sempre meno scontata durante i pasti o i momenti di convivialità tra ragazzi.
La serata è proseguita con tempo libero, musica e balli da un lato e dal primo momento di condivisione per il gruppo dei fidanzati. Guidati da Don Davide e da famiglie già sposate da molti anni, si è cercato di far riflettere i prossimi sposi sulla tematica della “Vocazione – Chiamata”.
Per arrivare a riflettere su un tema tanto profondo, è stato necessario ripensare agli inizi della storia di ogni coppia, dove e come ci siamo conosciuti, perché ci siamo scelti, quali valori ci uniscono e quale strada volgiamo provare a percorrere assieme. Un’idea semplice ma efficace per rompere il ghiaccio e trovare il coraggio di esporre i propri pensieri pubblicamente, è stata quella di pensare ad una canzone che rappresenta ed è significativa per ogni coppia, descrivendone i motivi, i ricordi e le emozioni che suscita ancora oggi il brano. Questo ha permesso ad ognuno di svelare qualche lato di sé che accomuna molte coppie giovani e non, ovvero la gioia di stare a fianco di un’altra persona che condivide con te molti ideali e valori tra cui anche quello del matrimonio cristiano che permette alle coppie di avere un “terzo componente” di supporto, sempre presente nella coppia, ovvero Dio.
Il giorno dopo i ritmi sono stati più rilassati; grazie anche al tempo favorevole, molti hanno approfittato per passare l’intera giornata tra passeggiate e giochi, godendosi l’aria fresca e il panorama di Gressoney.
Per i fidanzati invece, la giornata è stata cadenzata da momenti di incontro, di svago e di vita fraterna. Nella prima mattina ci si è ritrovati per il secondo momento di condivisione sul tema del “Per Sempre- Il Sacramento e il rito del matrimonio”. La frase finale di molte fiabe raccontate ai nostri figli: “E vissero per sempre felici e contenti” rende l’idea di come sia bello stare assieme e dà per scontato che sia una cosa facile e naturale. Nella realtà purtroppo, le statistiche e gli esempi di amici, parenti, conoscenti a noi vicini, raccontano un’altra storia, quella dello stare assieme fino a quando mi fa comodo o va tutto bene. Alle prime difficoltà o incomprensioni è sempre più frequente che le coppie scoppino. Una frase cardine, tratta dall’esortazione apostolica di Papa Francesco “Amoris Laetitia”, che ha guidato la riflessione di questo secondo incontro è stata: “chi è innamorato non progetta che tale relazione possa essere solo per un periodo di tempo”. Per rendere la vita di coppia come quella delle fiabe, non è sufficiente sognare ad occhi aperti e immaginarsi una vita sempre felice, serena e spensierata. È necessario unire vari ingredienti che, come ogni buona cuoca sa, devono essere pesati, amalgamati, molte volte rimodulati a seguito di errori o tentativi non andati a buon fine. La ricetta finale però, dopo molta costanza, perseveranza, pazienza e resilienza è quella di un piatto perfetto. Ecco alcuni ingredienti che non devono mai mancare sia nella vita di coppia che in ogni altra sana relazione:

  • Amicizia
  • Sincerità
  • Realtà
  • Fedeltà e impegno
  • Preghiera

Dietro ogni parola sopra elencata le varie coppie presenti all’incontro hanno espresso i loro pensieri, dubbi, difficoltà, hanno portato esempi reali di vita vissuta e si sono dati degli spunti di miglioramento da rendere vivi all’interno del loro rapporto di coppia.
Nel tardo pomeriggio è stata l’ora del terzo ed ultimo incontro sul tema “La famiglia e l’amore fecondo”. È proprio vero che essere un gruppo così eterogeneo e numeroso apporta dei benefici inaspettati, infatti grazie alle belle e toccanti testimonianze di due famiglie affidatarie presenti, si è potuto toccare con mano che la famiglia non accoglie solamente figli naturali ma può dare tanto amore e sostegno anche a figli in affido, creando relazioni durature nel tempo che per osmosi portano del bene anche alle famiglie naturali dei ragazzi.

È interessante notare come le riflessioni delle giovani coppie e dei fidanzati sia stata utile a tutto il gruppo e abbia permesso di dare una rispolverata a molti aspetti della vita coniugale che per i più “maturi” con figli in fasce da crescere o adolescenti da educare, possono essere passati in secondo piano durante gli anni. Ognuno, in questi tre incontri, si è aperto al prossimo mettendosi in discussione, contribuendo con la condivisione dei propri pensieri ed esperienze e creando un esempio concreto di testimonianza di fede e fraternità.
Nel frattempo il tempo mutava verso il peggioramento confermando le previsioni meteo che indicavano molta neve. Al risveglio della domenica infatti, il paesaggio era di un candido bianco con fiocchi che continuavano a cadere copiosi. Questo non ha fermato i ragazzi che tra una battaglia a palle di neve e l’altra, si sono divertiti a costruire pupazzi di neve e uno splendido igloo.
A conclusione del corso di preparazione al matrimonio, Don Davide ha voluto presentarci un video incentrato sulle nozze di Cana tratto dalla serie televisiva “The Chosen”. È stato emozionante constatare come i fidanzati che si stanno accingendo al sacramento del matrimonio abbiano apprezzato questo corso fuori dagli schemi, sia per la parte “teorica” basata sui temi e riflessioni proposte, ma soprattutto per quella “pratica” resa possibile grazie alla “full immersion” dei giorni trascorsi assieme ad altre coppie sposate che con la loro presenza hanno dato un esempio concreto di vita coniugale. Da ultimo, su suggerimento di Don Davide, ogni coppia si è data la mano destra e si è guardata negli occhi in silenzio per 60 secondi. Questo intenso guardarsi tenendosi per mano, è benefico alla coppia in quanto liberatorio di ogni tensione e incomprensione quotidiana dovuto alla stanchezza, stress, vita frenetica o litigio. Ogni giorno prima di andare a dormire, come ha anche indicato Papa Francesco, sarebbe bello che ogni coppia riuscisse a fare questo semplice gesto anche solo per pochi secondi, ne gioverebbe sia il riposo notturno che il legame di coppia.
Terminato il campo con la Santa Messa e un ottimo pranzo, tuttavia, il fato ha voluto che non ci si potesse salutare e ritornare ognuno alle proprie case. È giunta inaspettata, infatti, la notizia di una valanga vicino al comune di Gaby che ha interrotto la viabilità da e verso valle. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito in questo evento, tuttavia chi aveva già le auto cariche di bagagli e passeggini, i motori caldi e pronti al rientro, ha dovuto arrendersi di fronte all’impossibilità di tornare a casa. Il week-end alla Gino Pistoni per cause di forza maggiore è stato prolungato fino al pomeriggio di lunedì 4 marzo, quando la protezione civile ha dato il via libera, solamente per alcune ore, al transito sulla statale di Gressoney.
Questa permanenza forzata, se per alcune persone incontrate nel centro di Gressoney è stato motivo di nervosismo e paure, per tutti i presenti al campo comunitario, soprattutto per i più giovani, è stato motivo di festa, di consolidamento di relazioni e legami, in altre parole un prolungamento di un’esperienza indimenticabile.
Questa situazione di forzata immobilità è stata un imprevisto, come i tanti altri che si possono presentare nella vita coniugale, che bisogna saper affrontare volgendo le proprie energie verso una scelta costruttiva e positiva. Solamente così è possibile superare tutte le difficoltà della vita. In un matrimonio cristiano ciò è reso più facile anche grazie alla presenza di Gesù in mezzo alla coppia e alla famiglia che si sta costruendo.

Paolo Bertotti